La tesi del divenire universale suggerita da Eraclito in alcuni aforismi è tra le più celebri e importanti dell’intera storia del pensiero occidentale: nulla vi è di stabile e definitivo nella natura; tutto cambia perennemente, così che si può ben dire che non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume.
Ogni cosa, nello stesso tempo, è, e non è.
L’intero universo è sottoposto a un eterno fluire di forme e la vita richiede contraddizione, agonismo, guerra. Noi stessi siamo e non siamo, perché esistere, vivere, significa diventare, ossia mutare la propria condizione attuale per un’altra.
Ogni cosa è soggetta al tempo e a trasformazioni infinite: nulla vi è nel mondo di veramente statico e anche ciò che sembra fermo o costante è in realtà mutevole, come l’acqua del fiume.
In breve: l’essere delle cose è il loro divenire.
Ogni cosa, nello stesso tempo, è, e non è.
L’intero universo è sottoposto a un eterno fluire di forme e la vita richiede contraddizione, agonismo, guerra. Noi stessi siamo e non siamo, perché esistere, vivere, significa diventare, ossia mutare la propria condizione attuale per un’altra.
Ogni cosa è soggetta al tempo e a trasformazioni infinite: nulla vi è nel mondo di veramente statico e anche ciò che sembra fermo o costante è in realtà mutevole, come l’acqua del fiume.
In breve: l’essere delle cose è il loro divenire.