Mirko Corli

June 20, 2024

Le elezioni in Francia tra 10 giorni

Mancano 10 giorni alle elezioni parlamentari in Francia.
Ecco come funzionano e cosa c'è in gioco. 

Partendo dalla coda: la Francia è membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, è ovviamente uno dei paesi più importanti della NATO ed è anche l'unico paese, nell'UE, che ha armi atomiche. Viene ricordato raramente, ma si tratta di tre cose che non lo rendono un paese come tanti. 

L'economia francese da tempo non se la passa bene: il rating è stato abbassato, il deficit aumenta, e in questi giorni il mercato dei titoli di stato ha detto chiaramente che l'incertezza in cui il paese si trova non fa bene. I titoli di stato francesi non sono più così ambiti dagli investitori perché hanno aumentato (in negativo) la loro differenza di rendimento rispetto a quelli tedeschi, e quindi tanti hanno cominciato a venderli. La scarsa considerazione di titoli di stato come quelli francesi condiziona in modo molto negativo la considerazione che gli investitori internazionali possono avere anche per altri titoli di stato, come quelli italiani, che già di loro valgono molto, molto meno. 

Detto in soldoni: se va male la Francia, l'Italia ne è condizionata e va pure peggio. 

Come funzionano le elezioni che potrebbero portare a stabilità oppure ancora a maggiore incertezza?

Si vota con un sistema a doppio turno (il 30 giugno il primo, il 7 luglio i ballottaggi), per cui - nelle 577 circoscrizioni elettorali in cui è suddiviso il territorio della repubblica - chi non prende il 50%+1 dei voti al primo turno va al secondo: attenzione, non sono ammessi solo i primi due candidati con più voti come qui in Italia, ma tutti coloro che sono andati sopra il 12.5% dei voti. 
Significa che possono esserci ballottaggi a 3, o anche a 4 candidati in alcuni casi. 
In un contesto come quello di oggi in cui a sfidarsi sono 3 fronti (sinistra unita, centro, e destra divisa), è un particolare di non poco conto. 
Il secondo turno lo vince, come è ovvio, il candidato che prende più voti. 

Servono 289 seggi per avere la maggioranza in parlamento, e i sondaggi al momento danno la destra di Le Pen e Bardella a circa 245 seggi nelle prospettive più rosee: il valore è quello che è, visto che i singoli seggi si assegnano con quei ballottaggi affollati di cui sopra e ci saranno diversi casi in cui il candidato di centro o di sinistra non arriverà al ballottaggio e - con ogni probabilità - dirigerà il suo elettorato su chi rimane contro la destra.