Mirko Corli

June 9, 2024

Oggi si vota nel resto d'Europa

E' arrivato finalmente il giorno in cui si chiude il voto europeo: oggi concluderanno le operazioni di voto tutti i 27 paesi dell'Unione.
In Italia ieri sera a chiusura dei seggi l'affluenza è stata di poco sotto il 15%: non c'è un dato di raffronto sensato con le precedenti elezioni per via del fatto che, per la prima volta, si vota di sabato e per mezza giornata.

Si aprono dunque oggi i seggi in

- Austria, dove ci si attende un trionfo della destra estrema con la coalizione di governo che probabilmente pagherà la gestione del Covid e quella delle migrazioni
- Belgio, dove il voto è obbligatorio, si vota anche per elezioni locali, e di fatto tutto lo scontro sarà su temi nazionali, tra valloni francesi che si concentrano su tasse e fisco e fiamminghi separatisti e indipendentisti che vorrebbero che il Belgio non esistesse più
- Bulgaria, dove si tengono anche le elezioni politiche nazionali e a prevalere sarà probabilmente l'ennesimo partito che guarda di traverso la separazione dei poteri tipica di una democrazia
- Croazia, dove il supporto popolare per l'Unione è molto alto, ed è probabile che paghi qualcosa in termini di consenso il partito al governo. Il premier croato è uno dei pezzi grossi del Partito Popolare Europeo e potrebbe essere uno dei nomi da spendere per i cosiddetti "top job" europei (presidente del consiglio europeo, della commissione, commissario di alto livello, etc)
- Cipro, dove la questione è locale, tutto si centra sulla retorica anti migranti ed è prevista un'astensione molto alta, foraggiata anche dalla parte turca dell'isola
- Danimarca, dove la premier Matte Frederisken è stata aggredita in strada l'altra sera, viene da tempo segnalata per un top job europeo o come nuovo segretario generale della NATO, e il dibattito interno è tutto sui temi finanziari e fiscali
- Finlandia, la cui unica preoccupazione sono le migliaia di km di confine con la Russia da difendere
- Francia, dove è prevista una valanga di voti per il Front National di Marie Le Pen guidato dal giovanissimo 28enne Bardella. La dimensione della vittoria della destra determinerà le azioni macroniane da lì in avanti.
- Germania, in cui di fatto le persone si esprimeranno in una sorta di referendum sul governo nazionale e la sua coalizione composita tra verdi, socialdemocratici e liberali (la coalizione "semaforo", come viene chiamata). Da capire il risultato dei razzisti xenofobi di AfD, Alternative fur Deutschland, dopo che sono stati sommersi di scandali nei mesi scorsi (dagli incontri per deportare i non tedeschi, alle accuse di spionaggio russo e cinese, agli inni alle SS, etc) ed espulsi anche dal gruppo Identità e Democrazia per volere di Marie Le Pen.
- Grecia, in cui il tema è il costo della vita in aumento. Vincerà il premier in carica Mitsotakis, altro cavallo di razza del PPE.
- Ungheria, non c'è dubbio sulla vittoria del partito di Orban, ma è la prima volta che c'è un'opposizione reale e si tratterà di capire quanti parlamentari riuscirà a conquistare. Altro caso in cui i numeri faranno la differenza.
- Lituania: anche qui sarà un referendum sul governo in carica, basato su temi prettamente interni
- Lussemburgo: voto obbligatorio, in ballo c'è la ventilata ipotesi che finisca lo status da paradiso fiscale
- Polonia: uno stato tra i più influenti oggi a livello di politica europea, è probabile però che si registrerà una scarsa affluenza (fu il 45% 5 anni fa) per via delle molte elezioni che si sono succedute negli ultimi mesi.
- Portogallo: per limitare la bassa affluenza (5 anni fa votò solo il 30% delle persone) quest'anno in Portogallo le persone possono votare ovunque si trovino e non nel loro seggio di riferimento, potendo farlo dunque anche in vacanza. Molto probabile un trionfo della destra come alle politiche appena svolte, anche se nei giorni scorsi il leader del governo si è definito "il nuovo Salazar", il dittatore abbattuto negli anni '70.
- Romania: si votano anche elezioni locali, nelle quali si sfideranno due partiti principali, i quali però in Europa stanno insieme nel parlamento
- Slovenia: voto anche qui accorpato, questa volta con 3 referendum molto impattanti sulla vita delle persone (suicidio assistito, legalizzazione della cannabis, preferenze elettorali).
- Spagna: sarà un referendum sul governo e sul premier in particolare
- Svezia: la principale questione sul piatto è quella migratoria, e potrebbe saltare il governo nazionale se il partito liberale pro-Europa dovesse perdere l'unico seggio che oggi ha al parlamento europeo.

I primi exit-poll saranno disponibili intorno alle 23.30, dopo la chiusura dei seggi in Italia.