Mirko Corli

June 2, 2024

Si è votato in Islanda, oggi si vota in Messico e in Serbia

Ieri, 1 giugno, si è votato in Islanda per l'elezione del Presidente della Repubblica, dopo che l'attuale aveva annunciato a gennaio che non si sarebbe ricandidato per un terzo mandato. 
Ha vinto Halla Tómasdóttir la sfida tra donne, dopo una campagna elettorale che l'ha vista partire indietro e da lontano. 
La TV nazionale islandese ha fatto una buona copertura live della notte elettorale: https://www.ruv.is/english/2024-06-01-presidential-election-2024-katrin-concedes-to-halla-t-414491

Oggi invece si vota per elezioni presidenziali, parlamentari, e in molti casi anche locali, in Messico. 
Il Messico è una repubblica federale come gli Stati Uniti, e per la prima volta - con ogni probabilità - avrànun presidente donna. 

Si tratta di una delle elezioni centrali di questo 2024, non solo perché è un paese di 130 milioni di persone, ma anche e soprattutto per quello che il Messico rappresenta in relazione al binomio USA - Cina: sia per la questione migratoria verso gli USA, sia perché spesso viene utilizzato dalla Cina come ponte per importare le proprie merci negli Stati Uniti aggirando i dazi doganali.

A sfidarsi dunque due donne.
Una, 61 enne, ex sindaco di Città del Messico e scienziata, alleata di lungo corso dell'attuale presidente della Repubblica arrivato al suo ultimo mandato. Si tratterebbe anche della prima presidente di origine ebraica, per quanto non ne abbia mai fatto un argomento politico lei stessa. 

L'altra, 61 enne, ex senatrice, imprenditrice, figlia di padre indigeno e madre di etnia mista. 

Le questioni sul posto della campagna elettorale sono di fatto due: la criminalità a livelli molto alti (160.000 omicidi nel paese negli ultimi 4 anni e mezzo), e le questioni migratorie: sia in uscita verso gli USA, sia ormai in entrata da altri paesi (nel 2023 si è registrato un aumento di immigrati in Messico del 77% rispetto all 2022). 

Info qui: https://www.cnn.com/2024/06/01/americas/mexico-election-explainer-intl-latam/index.html

Si vota infine in Serbia per le elezioni amministrative, con 68 città chiamate al voto, tra le quali la capitale Belgrado. 
È un voto proporzionale con sbarramento al 3% per le liste: i sindaci non sono eletti direttamente dagli elettori ma indicati poi dalla maggioranza che si viene a creare dopo il voto in consiglio comunale.