Sono gli Stoici stessi a fornirci una traccia per presentare il loro pensiero, anche se non è del tutto certo in quale ordine di esposizione le parti della loro filosofia vadano affrontate.
Sostengono che il ragionamento filosofico è tripartito: una parte è costituita dalla fisica, un’altra dall’etica, e un’altra ancora dalla logica. Questa divisione risale a Zenone di Cizio nell’opera Il ragionamento23. Altri mettono per prima la logica, per seconda la fisica, e al terzo posto l’etica. Fra questi è Zenone nella sua Logica.
Zenone, SVF 1, 46
Zenone, SVF 1, 46
Bisogna però riconoscere che almeno l’ordine di valore di tali discipline non è messo in dubbio:
Costoro sostengono che una parte della filosofia prende il nome di fisica, una parte di etica, e una parte di logica […]
- In modo convincente paragonano la filosofia ad un orto fertile, dove la fisica è simboleggiata dalle piante d’alto fusto, l’etica dai frutti gustosi, la logica dalle salde mura di cinta.
- Altri invece la paragonano ad un uovo: il tuorlo, che per alcuni altro non è che il pulcino, corrisponde all’etica, l’albume, in quanto nutrimento del tuorlo, alla fisica. La logica sarebbe invece il guscio esterno.
- Tuttavia, Posidonio, sulla base della considerazione che le parti della filosofia sono inseparabili fra di loro, e che invece le piante alla vista sono diverse dai frutti e dalle mura, ritiene migliore il paragone della filosofia con l’organismo vivente, per cui la fisica si rapporterebbe alla carne e al sangue, la logica alle ossa e ai nervi, e l’etica all’anima.
Crisippo, SVF 2,38
I tre esempi che ci vengono proposti sono tutti ricchi di significato e permettono di trarre alcune conclusioni:
- che il fine del filosofare è l’etica;
- che la logica ha per lo più una funzione critica-difensiva dei principi morali;
- che la fisica vale come giustificazione e sostegno dell’etica.
Ma è il terzo esempio che merita particolare attenzione perché offre una chiave di lettura di tutto l’universo stoico: esso infatti fa riferimento all’organicismo, ossia a quella forma di pensiero che usa l’organismo come modello per spiegare la realtà. Non c’è da stupirsi di questa scelta, in quanto il corpo vivente è il migliore degli esseri sensibili, è il più efficiente, il più organizzato e il più ricco di razionalità.