Nello scorso weekend si è votato in Senegal e in Slovacchia (più info qui: https://world.hey.com/mirkocorli/sabato-si-vota-in-slovacchia-domenica-si-vota-in-senegal-79d5d3d6).
Ecco come è andata.
In Slovacchia, tutti si aspettavano che il candidato conservatore e pro-Putin espressione dell’attuale maggioranza di governo si sarebbe trovato in testa dopo il primo turno per la corsa a presidente della repubblica.
In realtà è finito secondo a diversi punti percentuali dal primo, candidato che rappresenta invece l’ala europeista della Slovacchia, in continuità con la presidenza attuale, e in grado di controbilanciare il potere del governo che tira sempre più a destra, verso la Russia e fuori dall’Europa. E, nel farlo, mette in pericolo alcuni pilastri dello stato slovacco, come la separazione dei poteri.
Si andrà dunque al ballottaggio con questa situazione tra una decina di giorni, il 6 aprile prossimo. Ago potenziale della bilancia sarà il candidato di destra arrivato terzo, che ha preso poco più del 10% dei voti, concentrati soprattutto nella zona al confine con l’Ungheria. Idealmente i suoi voti potrebbero convergere sul candidato governativo, e sovvertire quindi il risultato del primo turno, ma molto dipenderà dall’affluenza.
In Senegal invece ha vinto il candidato di opposizione rispetto all’attuale Presidente, uscito dal carcere da qualche giorno appena. Era stato incarcerato assieme al leader dell’opposizione sulla base di alcune accuse a dire il vero pretestuose che avevano come unico scopo il mettere fuori gioco la sua parte politica.
A soli 44 anni è invece stato eletto Presidente della Repubblica, ottenendo il voto di milioni di cittadini, soprattutto giovani: in Senegal il 60% della popolazione ha meno di 25 anni.
Un ritratto del nuovo presidente si trova qui: https://www.semafor.com/article/03/26/2024/senegals-president-elect-bassirou-diomaye-faye
Domenica invece si voterà in Turchia, per le elezioni amministrative. Sarà un test per Erdogan e la sua leadership sul paese.
In caso di vittoria potrebbe avere il giusto impulso per una serie di cambiamenti costituzionali che gli permettano di ripresentarsi alle elezioni anche al termine di questo mandato in essere, che sarebbe l’ultimo secondo la legge.
In caso di sconfitta, l’opposizione che ha perso le presidenziali poco tempo fa potrebbe avere un piccolo segno di speranza e rinvigorirsi.
In gioco ci sono il sindaco di Istanbul e quello di Ankara, al momento entrambi all’opposizione, ed entrambi potenziali candidati in opposizione ad Erdogan alle prossime elezioni presidenziali.
Associated Press ben descrive la situazione qui: https://apnews.com/article/turkey-erdogan-local-elections-things-to-know-1cad0f209f0aed8c78f41307b52d4c2d
Ecco come è andata.
In Slovacchia, tutti si aspettavano che il candidato conservatore e pro-Putin espressione dell’attuale maggioranza di governo si sarebbe trovato in testa dopo il primo turno per la corsa a presidente della repubblica.
In realtà è finito secondo a diversi punti percentuali dal primo, candidato che rappresenta invece l’ala europeista della Slovacchia, in continuità con la presidenza attuale, e in grado di controbilanciare il potere del governo che tira sempre più a destra, verso la Russia e fuori dall’Europa. E, nel farlo, mette in pericolo alcuni pilastri dello stato slovacco, come la separazione dei poteri.
Si andrà dunque al ballottaggio con questa situazione tra una decina di giorni, il 6 aprile prossimo. Ago potenziale della bilancia sarà il candidato di destra arrivato terzo, che ha preso poco più del 10% dei voti, concentrati soprattutto nella zona al confine con l’Ungheria. Idealmente i suoi voti potrebbero convergere sul candidato governativo, e sovvertire quindi il risultato del primo turno, ma molto dipenderà dall’affluenza.
In Senegal invece ha vinto il candidato di opposizione rispetto all’attuale Presidente, uscito dal carcere da qualche giorno appena. Era stato incarcerato assieme al leader dell’opposizione sulla base di alcune accuse a dire il vero pretestuose che avevano come unico scopo il mettere fuori gioco la sua parte politica.
A soli 44 anni è invece stato eletto Presidente della Repubblica, ottenendo il voto di milioni di cittadini, soprattutto giovani: in Senegal il 60% della popolazione ha meno di 25 anni.
Un ritratto del nuovo presidente si trova qui: https://www.semafor.com/article/03/26/2024/senegals-president-elect-bassirou-diomaye-faye
Domenica invece si voterà in Turchia, per le elezioni amministrative. Sarà un test per Erdogan e la sua leadership sul paese.
In caso di vittoria potrebbe avere il giusto impulso per una serie di cambiamenti costituzionali che gli permettano di ripresentarsi alle elezioni anche al termine di questo mandato in essere, che sarebbe l’ultimo secondo la legge.
In caso di sconfitta, l’opposizione che ha perso le presidenziali poco tempo fa potrebbe avere un piccolo segno di speranza e rinvigorirsi.
In gioco ci sono il sindaco di Istanbul e quello di Ankara, al momento entrambi all’opposizione, ed entrambi potenziali candidati in opposizione ad Erdogan alle prossime elezioni presidenziali.
Associated Press ben descrive la situazione qui: https://apnews.com/article/turkey-erdogan-local-elections-things-to-know-1cad0f209f0aed8c78f41307b52d4c2d